Anche per il Frais, le origine sono antichissime: basti pensare alla derivazione del nome “Frais”.
Dopo la morte di Carlo Magno nell’814 d.c., i Saraceni, grande forza espansionistica annidatasi a Frassinat in Francia presso Tolone, scesero in Valle di Susa; si sostiene, quindi, che parecchie località dove i Saraceni stabilivano posti fortificati, venissero chiamati dai saraceni stessi con il nome del loro Frassineto di Provenza o altri nomi da esso derivati, come “Fraisses”.
I saraceni vennero poi cacciati da Arduino il Glabrione, Conte di Torino.
La frazione, però, si sviluppò soltanto agli inizi del 1930, quando da zona di alpeggio e pascolo estivo si trasformò in località turistica dedita agli sport invernali; negli anni ’50, la società delle Seggiovie di Chiomonte, fondata dall’Ingegnere Alberto Musy, installò gli impianti sciistici nella località collegandola, anche, al paese mediante una seggiovia monoposto.
Fu proprio quest’ultimo impianto, la cui partenza era situata a poche decine di metri dalla stazione ferroviaria a fare la fortuna della piccola stazione negli anni del boom economico e dello sci di massa fine anni ’60 e anni ’70-’80), iniziato quando ancora la viabilità stradale si limitava al tracciato sterrato della vecchia strada militare Meana di Susa – Forte del Gran Serin-Assietta.
Il successo del domain-skiable del Pian del Frais di quegli anni, con la società guidata dalla famiglia Cerutti, è dato dalla vicinanza con l’area metropolitana torinese, collegata con il treno, nel periodo della espansione di massa della pratica dello sci e dal bacino interno della Bassa Valle Susa.
Negli anni Ottanta la recessione economica colpisce anche il settore industriale dello sci. L’innevamento scarso di alcune annate e la riduzione del numero degli sciatori fanno attraversare allo sci un periodo di crisi. L’economia delle località sciistiche ne risente pesantemente. Molte stazioni, soprattutto le più piccole, chiudono. Quelle più grandi si organizzano affrontando nuovi investimenti e si comincia a sperimentare la neve artificiale.
Anche grazie ai Mondiali di Sestriere del ’97, il Frais si caratterizza sempre più, grazie alla tecnicità di alcune sue piste, come sito di allenamento per atleti e agonisti, con stabile presenza degli Sci Club locali come terreno per test di materiali.
Nel 2006, in occasione delle Olimpiadi Invernali “Torino 2006”, Chiomonte, grazie proprio al Frais, diventa Comune Olimpico e sede di allenamento ufficiale per le specialità dello sci alpino.
Grazie all’evento olimpico, Chiomonte e il Frais vengono nuovamente collegati con una seggiovia biposto, che sostituisce quella precedentemente costruita negli anni ’50.
Attualmente sono in fase di progettazione nuovi impianti per riportare la stazione invernale ai tempi d’oro con ricadute economiche anche sul capoluogo.
Come e a chi è nata l’idea di costruire una seggiovia che porta ai magnifici pendii del Frais?
Pochi ne sono al corrente ma l’idea nacque nel lontano 1927. Il 17 settembre l’Ing. Corrado Meano, a nome di una costituenda società di Torino, depositò al Comune di Chiomonte formale domanda per la costruzione di “un albergo in Regione Frais e una Teleferica per trasporto viaggiatori e materiali da Chiomonte al Frais”. Nella domanda vennero illustrati gli enormi vantaggi di cui avrebbe giovato il sito del Frais, in quell’epoca rappresentato da poche baite, una cappella dedicata a San Bartolomeo e tanti terreni dedicati al pascolo degli animali del paese (a quel tempo numerosi stante la spiccata natura agricola).
La domanda pervenne il 3 febbraio 1928 (non c’era internet!): “In data 10 marzo 1928 , il sig. Ing. Cav. Gaspare Iean – Podestà, con l’assistenza dell’infradescritto segretario Erminio Griva,” deliberò di accettare la richiesta concedendo l’uso di terreni di proprietà comunali. L’autorizzazione fu subordinata ovviamente ad alcuni impegni che la società ottemperò a salvaguardia del territorio e degli usi e costumi dell’epoca.
Nulla di quanto concordato venne posto in atto, subito forse per difficoltà economiche , più tardi certamente a causa del conflitto mondiale.
I bei propositi dell’Ing. Meano vennero riproposti all’amministrazione comunale dalla SIAT, rappresentata dal Dr. Michele Rosboch. Il consiglio comunale, il 19 febbraio 1947, approvò quanto richiesto subordinando la concessione a tante richieste e aprendo un lungo dibattito tra la società richiedente. I punti salienti furono la durata della convenzione, la possibilità dei pascoli non in prossimità degli impianti, una fermata intermedia, l’utilizzo della teleferica non solo agli utenti dell’albergo e un nuovo acquedotto. Vennero respinte ad oltranza alcune richieste del Comune che,
oggi, potremmo ritenere assurde ma che, probabilmente all’epoca, avevano un loro giusto senso come il trasporto di legname, foraggi e concimi. Venne respinta pure qualunque ingerenza del Comune sui prezzi, commissioni sugli utili, e concordata invece una convenzione per lo sconto ai lavoratori agricoli e al personale comunale in servizio. Il Comune si impegnò alla fornitura della corrente elettrica.
Nacque a questo punto una nuova necessità di regolare con attenzione le neonate esigenze del Frais. Il Comune di Chiomonte chiese al Comune di Sestriere, il primo fornito di impianti a fune, e quindi il primo a dotarsi di un piano ad hoc, di visionare il loro piano regolatore. La risposta fu estremamente interessante:” ..il piano regolatore esistente negli uffici comunali è andato smarrito con molti altri documenti di archivio per cause belliche, così pure le copie esistenti presso i locali della S.A. ESERCIZI DEL SESTRIERE” Invito quindi a rivolgersi a Torino presso la sede della società”.
Qualche anno dopo, nacque la “SEGGIOVIE DI CHIOMONTE SPA”: la base azionaria fu allargata anche ai residenti del paese che ottennero così benefici e sconti sul trasporto. Primo presidente fu l’Ing. Alberto Musy. La costruzione fu affidata alla ditta Marchisio. Passarono comunque altri cinque anni prima di poter salire sulla seggiovia. L’attività della società portò immediati benefici alla popolazione permettendo lo sviluppo economico del Frais, la costruzione di tante villette e, purtroppo, anche di qualche bruttura. La vicinanza della stazione permise un flusso di “pendolari” dello sci che a pochi passi trovarono la stazione di partenza. Nacque così un turismo di massa che in pochi anni trasformò la natura agricola del paese.
La salita ai campi di sci poté avvenire nei primi anni solamente con la seggiovia in quanto la strada provinciale che si inerpicava da Meana era ancora in terra battuta. Chiomonte si riempì di “villeggianti” che affittarono o acquistarono la seconda casa. Poi arrivò con gli anni ottanta la prima recessione economica a frenare gli entusiasmi turistici e bloccare gli investimenti alla stazione invernale.
L’avvento delle Olimpiadi di Torino nel 2006 ha posto una nuova pietra miliare, il Comune ha raccolto la sfida e sta tentando di riavviare quella magnifica ruota turistica che ha fatto sognare per anni.
Non sarà facile ma ci sono ricordi che restano nel cuore e luoghi che non possono non far respirare e tramandare la loro essenza.
- 1952: nasce una società a base azionaria allargata ai Chiomontini che hanno raccolto la sfida del dopoguerra.
- 2010 nasce una seggiovia di proprietà del Comune quindi di tutti i Chiomontini.
Silvano Ollivier