C’era l’abito per tutti i giorni e quello delle feste. La stoffa utilizzata era solitamente la raso,prodotta in loco e tessuta unendo 2 fili di lana con 1 di cotone, molto pesante e di colore scuro.
L’abito maschile di tutti i giorni era composto da pantaloni al ginocchio, camicia di tela di canapa, gilet e giacca di lana di pecora. Le calze erano in lana naturale. La lunghezza dei pantaloni è mutata, sia per l’abito da lavoro, sia per quello festivo, nel periodo in cui è stata costruita la ferrovia in valle (1860); nei giorni di festa indossavano al posto della giacca di lana quella di raso.
Il cappello veniva portato solo dagli adulti.
Le donne quotidianamente indossavano un vestito scuro, liscio davanti e con delle pieghe dietro, con un grembiule di cotone a colori scuri e con uno scialle di cotone o di lana a seconda della stagione.
Nelle grandi ricorrenze lo scialle era di seta a colori vivaci con motivi floreali ricamati o già prodotti durante la tessitura e lunghe frange e portavano sempre un copricapo che poteva essere di due tipi:
La courneutto, più facile da indossare, bianca o colorata nei giorni normali. D’inverno una courneutto di cotone felpato. La coueifo era generalmente utilizzata per le grandi occasioni, era di tulle ricamato, pizzo valencienne e organza. Sotto la cuffia vi era una sottocuffia di cotone e pizzo che serviva a raccogliere i capelli e a fissare la coueifo. I grembiuli erano di cotone per i giorni lavorativi e di seta per la “festa”.
Al collo, la croce savoiarda e la placco (fibbia in oro) montate su nastri di velluto e seta moirée.
Le calze erano di lana.
(Per gentile concessione dell’Ass.ne “L’Eigo y Cuento” – Chiomonte)